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Tucidide

Fino a non molti anni fa la resistenza tedesca al nazismo era ancora un fenomeno molto poco conosciuto al grande pubblico, sia in Germania che nel resto del mondo. Il tema della colpa collettiva aveva prevalso a lungo, determinando un’opera di rimozione che escludeva a priori l’esistenza di un’“altra Germania” capace di ribellarsi al Terzo Reich nei modi più disparati. Nell’immediato dopoguerra i militari tedeschi che si erano opposti alla barbarie nazista furono visti con sospetto, molti vennero accusati di “kriegsverrat” (tradimento) nei confronti del regime e in alcuni casi persino condannati dalle corti militari.

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1. August Landmesser

August Landmesser divenne famoso perché nel 1936 si rifiutò di fare il saluto nazista in mezzo alla folla, un gesto che era considerato come la firma sul certificato della propria morte.

Il suo fu un atto d’amore per Irma Eckler, la donna ebrea che aveva sposato e dalla cui unione nacque Ingrid. Dopo aver tentato di fuggire in Danimarca furono arrestati al confine.

August Landmesser lavorava come operaio presso l’arsenale navale di Amburgo e fu l’unico tra centinaia di operai e autorità a non fare il saluto nazista nel corso del corteo per l’inaugurazione del varo della nave scuola, la Horst Wessel, della marina militare tedesca.

 
2. Franz Jagerstatter

“Scrivo con le mani legate, ma preferisco questa condizione al sapere incatenata la mia volontà. Non sono il carcere, le catene e nemmeno una condanna che possono far perdere la fede a qualcuno o privarlo della libertà”

 
4. I giovani della Rosa Bianca

Il gruppo studentesco della Rosa Bianca, attivo principalmente a Monaco di Baviera tra il giugno del 1942 e il febbraio 1943, è uno dei più conosciuti movimenti di resistenza al regime nazista, pur non essendo tra i più organizzati e “politicamente” importanti.
La Rosa Bianca era composta da cinque studenti: Hans e la sorella Sophie Scholl, Christoph Probst, Alexander Schmorell e Willi Graf, tutti poco più che ventenni.

 
5. Scena tratta dal film “La Rosa Bianca”
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