Padre Pino Puglisi è riconosciuto come il primo martire ucciso dalla mafia il 15 settembre del 1993. È il simbolo della denuncia contro la mentalità mafiosa attraverso la sua costante testimonianza a favore della condivisione e della giustizia sociale.
Nel quartiere di Brancaccio i mafiosi rappresentano un modello, talvolta degli idoli, suscitando ammirazione e desiderio di emulazione. Don Pino propone modelli alternativi di vita e di umanità, denunciando con coraggio dalla chiesa e dalla piazza della chiesa i reati commessi dalla mafia, contrari alla logica del Vangelo e della fede cristiana. Messo di fronte al rischio di essere ucciso egli rispondeva: “più che uccidermi non possono!”.
Negli ultimi decenni la Chiesa ha preso posizioni molto dure nei confronti della mafia fino a proporre la scomunica per i mafiosi, come fece Giovanni Paolo II seguito recentemente da Papa Francesco.
«Non abbiate paura di contrastare il male! Insieme sarete una foresta che cresce, forse silenziosa, ma capace di portare frutto. Non cedete alle suggestioni della mafia, che è una strada di morte incompatibile con il Vangelo!» (Benedetto XVI)
Padre Pino Puglisi è ricordato ogni anno il 21 marzo nella Giornata della Memoria e dell’Impegno di Libera, la rete di associazioni contro le mafie che ogni giorno di primavera legge il lungo elenco dei nomi delle vittime innocenti di mafia.
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